16 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Giustizia

Morte Rosetta: lo Spresal ha depositato le conclusioni

L'uomo era morto per le esalazioni di acido solfidrico alla Sasil di Brusnengo

BIELLA - Gli ispettori dello Spresal, il servizio dell'Asl che si occupa della sicurezza sui posti di lavoro, hanno depositato in questi giorni in Procura gli accertamenti riguardanti la morte di Franco Rosetta, 56 anni, avvenuta nell'ottobre del 2016 alla Sasil di Brusnengo. Conclusioni, sull'infortunio, su cui per ora vige ancora il più stretto riserbo, in quanto il fascicolo è ancora aperto. Il terzo piano di Palazzo di giustizia, adesso che ha un quadro completo, deciderà come procedere e se ci sono gli estremi per un'eventuale incriminazione per omicidio colposo.

LA TRAGEDIA - Franco Rosetta, capoturno in un'azienda che si occupa del trattamento di scarti del vetro e dell'edilizia, considerata all'avanguardia nel settore, il giorno della tragedia stava svolgendo il turno di notte. Riscontrata un'anomalia, si era introdotto in un cunicolo, sotto al depuratore dei fanghi di risulta. Qualche minuto dopo i colleghi non vedendolo tornare erano andati a cercarlo, e lo avevano trovato esanime a terra. Inutili i soccorsi. Era morto per le esalazioni, letali, di acido solfidrico. Esalazioni che avevano mandato in ospedale anche gli operai che avevano cercato di salvarlo, la squadra dei vigili del fuoco interenuta sul posto e i volontari del 118, oltre a due ispettori dello Spresal.