28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
Moda

Zegna: 50 anni di stile, grandi idee e grandi personaggi in mostra

Da Walter Chiari, ad Emilio Pucci fino ad Anna Piaggi, ecco i grandi nomi di cui potrete scoprire i segreti in «Uomini all'italiana 1968», la mostra, ospitata da Casa Zegna che racconta 50 anni di pret a' porter interpretato da una delle famiglie storiche del territorio

TRIVERO - «L'uomo trova nel suo abbigliamento occasioni quotidiane per esprimere uno stile (il proprio stile!) per qualificarsi nel suo mondo, per manifestarsi a chi gli è accanto». Questa è la filosofia che riassume il senso con in quale 50 anni fa la famiglia Zegna lanciò il suo pret a' porter. Per festeggiare il 50° anniversario dell’ingresso di Ermenegildo Zegna nel settore del Ready-to-Wear, il Gruppo Zegna ospita fino al 28 maggio, una mostra d’archivio nella bella location Casa Zegna. «Uomini all'italiana 1968», questo il titolo della mostra, regala uno sguardo in profondità sulle origini del Ready-to-Wear Zegna nel decennio che va dal 1968 alla fine degli anni ‘70. La storia, raccontata attraverso fotografie, materiale d’epoca e capi di abbigliamento vintage provenienti in prevalenza dagli archivi storici dell’azienda, accompagna i visitatori alla scoperta di tessuti e abiti di alta qualità passando dalla commercializzazione artigianale alla maestria sartoriale, fino ad arrivare all’affermazione di un brand lifestyle di lusso.

L'intuizione
Era il 1968 quando Angelo e Aldo, figli di Ermenegildo Zegna, decisero di espandere l’azienda e di avvicinarsi al Ready-to-Wear. I due fratelli riuscirono ad anticipare i cambiamenti che si stavano verificando nella società italiana e a modernizzare la loro offerta per adeguarsi al mercato. Angelo e Aldo industrializzarono un’arte sartoriale secolare senza dimenticarsi dell’eccellenza, caratteristica dei tessuti Zegna. Fu una mossa decisiva che diede inizio a quella che sarebbe diventata una proposta di lusso integralmente verticalizzata che comprende oggi una gamma completa di abbigliamento e accessori. «Zegna si confronta con la confezione in un momento in cui il modello fordista dell’abitificio moderno è al suo massimo sviluppo, e anche prossimo all’entrata in crisi. Di questa peculiare e liminare situazione Zegna si fa interprete, agendo in un clima in cui matureranno presto istanze post-fordiste: la possibilità di crescita indefinita dei volumi produttivi sta per mostrare i propri limiti e si affacciano esigenze di realizzare prodotti di alto livello più sofisticati, mentre i consumatori richiedono beni sempre più diversificati» commenta Mario Lupano, professore all’Università IUAV di Venezia, che ha curato il saggio dedicato alla Mostra.

Una nuova era
La nascita del Ready-to-Wear Ermenegildo Zegna, diede inizio a una nuova era nel campo dell’abbigliamento maschile. Per riuscire in questa impresa, Angelo and Aldo misero a punto un programma dettagliato che abbracciava tutti gli aspetti della tradizione sartoriale; dal design alla produzione, via via fino alla promozione avanguardistica di un’evoluzione sociale. In un periodo in cui Ready-to-Wear significava standardizzare le taglie, i due fratelli Zegna si concentrarono sulle corporature, sulle attitudini e sui gusti individuali e per diffondere questi valori scelsero un valido testimonial: Nel 1966 arrivò la prima proposta di collaborazione con Emilio Pucci: l’idea di collaborare con un grande creatore di moda nacque dall'assoluta lo stilista affermato nel campo della moda femminile, e interessato a creare una linea di abiti maschili ed in fine molto conosciuto all’estero, soprattutto in America.

Il magazine e lo sviluppo
Per promuovere questo nuovo paradigma, Zegna creò il magazine «Top», nome con cui all’epoca venivano definite le lane più pregiate. In parte catalogo e in parte rivista di moda, «Top» trattava gli argomenti più svariati, dai nuovi tessuti e tendenze di abbigliamento maschile alle automobili, alla cultura e agli stili di vita nascenti. Tante le collaborazioni illustri con importanti fashion editor tra cui Anna Piaggi, Cristina Brigidini, Anna Riva, tre importanti personalità per la l’editoria di moda italiana, che proprio attraverso «Top» si misurano con la moda maschile, con l’opportunità di mettere a punto una modalità di lavoro precisa, proprio negli anni in cui la stessa professione del fashion editor andava definendosi. Angelo e Aldo, andando oltre i tessuti e la produzione di massa, posizionarono l’azienda come brand lifestyle la cui proposta di Ready-to-Wear cominciò ad essere venduta attraverso corner in franchising e nel 1976 fu presentata per la prima volta a Pitti. Tante altre personalità indossarono i capi Zegna come il grande Walter Chiari fotografato nella rivista Top del 1974 come testimonial della linea di maglieria Ermenegildo Zegna insieme a Tony Renis. Uomini eleganti anche in veste sportiva. Nei cinquant’anni successivi, Ermenegildo Zegna continuò ad ampliare l’offerta e a consolidare il suo ruolo di protagonista internazionale dell’eccellenza nell’abbigliamento e negli accessori maschili.

Gli anni '80, '90 e oggi
Così come la seconda generazione aveva fatto negli anni ‘70, la terza generazione – capitanata da Gildo Zegna in qualità di Ceo – ha compiuto un altro passo avanti importante iniziando lo sviluppo retail dell’azienda con l’apertura della prima boutique monomarca nel 1980 a Parigi. Nel 1991 Zegna è stato il primo brand di moda a penetrare il mercato cinese aprendo il suo primo store a Pechino. La terza generazione ha contribuito a rendere Zegna un brand di lifestyle di lusso a livello globale con un forte focus sulla strategia omnichannel. Oggi le collezioni Ready-to-Wear Ermenegildo Zegna sono distribuite in 504 negozi monomarca Zegna (di cui 272 di proprietà del Gruppo) in oltre 100 paesi nel mondo. «Uomini all'italiana 1968». La confezione Zegna: dalla sartoria all’industria, sarà aperta ogni domenica (dalle 14.30 alle 18.30) dal 6 maggio al 28 ottobre 2018.