26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Monagna

I sentieri del Biellese, una gita alla baita-bivacco Alpe Cascinetta

Un'escursione fuori porta a bassa quota ma che vi permetterà di scoprire angoli inediti delle montagne del nostro bel territorio. Ecco i consigli dell'esperto

BIELLA – Una scampagnata per la primavera inoltrata quando la neve è ancora a quote relativamente basse ecco che si possono scoprire angoli di montagna inediti a molti. Abbiamo chiesto qualche indicazione all'esperto di montagna Corrado Martiner Testa, autore della guida «Passeggiate sulle montagne del Biellese» edito dalla Blu Edizioni di Torino», sugli itinerari più suggestivi da seguire all'interno del nostro territorio.

Una gita per tutti
Una tranquilla escursione dai dislivelli contenuti che si sviluppa su sentieri ampi ed ottimamente segnalati. Grazie alla quota relativamente bassa e alla favorevole esposizione la gita ben si presta ad essere intrapresa nel tardo autunno o durante gli inverni poco nevosi o in primavera. La baita-bivacco Alpe Cascinetta è sempre aperta, dotata di tavolo con sedie e panche, stufa a gas, stufa a legna e, vettovaglie varie. Oltre al fabbricato principale vi sono due tettoie, una delle quali funge da deposito legna da ardere. Poco più in basso, un piccolo slargo funziona da piazzola per atterraggio dell'elicottero.

I dettagli
Partenza: Piane di Rivo (950 m)
Difficoltà: medio - bassa
Dislivello in salita: 380 metri
Tempo di percorrenza: 1 ora e 20 minuti
Segnavia: G1
Da Biella con la strada provinciale 142 si raggiunge Cossato e con la strada statale 232 si sale a Crocemosso dove si prende a destra per Pray e Coggiola (35 chilometri dal capoluogo di provincia). A Coggiola una strada che si stacca a monte a circa metà paese porta alle frazioni Rivò e Viera e dopo 8 chilometri raggiunge le Piane di Rivò dove nei pressi di numerosi cartelli segnaletici che indicano l’inizio dei sentieri si parcheggia comodamente l’auto a lato strada. (43 chilometri da Biella)

L'itinerario
Alcuni evidenti segnavia (G1 G5 G10 Monte Barone) posti all’inizio di una strada sterrata, indicano l’inizio della nostra escursione. Si percorre la carrareccia e dopo un centinaio di metri si raggiunge una piazzola a monte di alcuni edifici. Lasciato a destra il sentiero che sale tra le betulle, si continua in lieve discesa sulla stradina ed in circa 5 minuti di comodo cammino si tocca il fondo del vallone drenato dal rio Cavallero che si attraversa su un vecchio ponte in pietra (o seguendo la strada in caso di poca acqua). Raggiunta la destra orografica del rio, si abbandona lo sterrato (proseguimento segnavia G5-G10) e si sale a destra lungo un sentiero segnalato e ripulito recentemente (segnavia per Cappella Foscale, Fontana della Formica, Alpe Ranzola, Alpe Cascinetta e Bocchetta di Valfinale). Si rimonta diagonalmente un rado bosco di betulle incontrando di tanto in tanto alcuni brevi tornanti. Superati alcuni gradini ottimamente sistemati si sottopassa, in corrispondenza di un tratto pianeggiante, un cavo di una teleferica e dopo altri tornanti si transita ai piedi di alcuni affioramenti rocciosi giungendo in vista del ripido valloncello culminante alla bocchetta Foscale. Si guadagna quota con una serie di ampi risvolti alla destra di una pietraia, poi si attraversa a sinistra e con un ultima serie di tornanti, passando nei pressi di alcune conifere, si sbuca alla bocchetta Foscale dove è posta una piccola cappella votiva (1241 m) (ore 0,40). La depressione è situata sulla dorsale spartiacque tra il vallone del rio Cavallero e quello del canale Ranzola tra la breve ma articolata cresta che, verso sinistra, conduce al monte Tovo e quella che discende dalla punta Pissavacca. (Al valico, oltre che con la via sopra descritta, si può giungere con un percorso più comodo ma leggermente più lungo seguendo il sentiero G8 per il monte Barone fino al rifugio Ciota da dove segnavia per bocchetta Foscale, alpe Ranzola e alpe Cascinetta indicano il breve sentiero di collegamento). Diverse indicazioni sul terreno (fontana della Formica, Ranzola-Cascinetta) indicano la via per proseguire l'escursione. Si prende a destra lungo il marcato sentiero che a saliscendi conduce, dopo circa 300 m, alla caratteristica fontana della Formica, ricavata in un tronco d'albero. Dopo altri saliscendi si perde quota più decisamente con alcuni stretti e ripidi risvolti in modo di transitare alla base di alcune ripide picconate rocciose. Ancora un breve tratto a saliscendi e si raggiunge l'alpe Ranzola dove si trova un edificio recuperato dal CAI Valsessera ed adattato a spartano ricovero sempre aperto (tavolo, sedie, stufa) (1188 m) (ore 0,20 dalla bocchetta Foscale - tot. ore 1,00 dalla partenza). Si attraversa in piano un fitto boschetto di conifere e si prosegue sulla via principale andando ad attraversare il canale Ranzola. Oltrepassata una fontana si prosegue a moderata pendenza sulla bella mulattiera che attraversa alcune pietraie ed aggira un primo crinale. Con piacevole e rilassante percorso si raggiunge un dosso panoramico da dove si ha una particolare visione del dirupato versante sud del monte Barone. Compaiono inoltre le cime della Mora e di Bors e nella loro direzione, leggermente più in alto rispetto alla nostra posizione, l’alpe Cascinetta, posta sull'opposto lato dell’ampio canalone dove scorre il rio Ardeccia. Oltrepassato un altro fitto bosco di conifere si raggiunge il fondo del vallone dove si guada il corso d’acqua in corrispondenza di alcune placconate rocciose. Un ultimo breve tratto a saliscendi conduce alla baita-bivacco dell'alpe Cascinetta (1276 m) (ore 0,20 dall’alpe Ranzola - tot ore 1,20 dalla partenza). Il rientro per l’itinerario di salita comporta ore 1,05. E’ però consigliabile, una volta ritornati alla bocchetta Foscale, raggiungere il rifugio Ciota e scendere lungo il sentiero G8. Per questa variante occorre calcolare una decina di minuti in più.