28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Economia

Export: Biella sopra la media regionale e nazionale

Nei primi tre mesi del 2018 le vendite all'estero sono cresciute rispettivamente dell'8% e del 10,6%; segnali positivi in particolare dai Paesi extra UE

BIELLA - Nel corso del primo trimestre del 2018 il valore delle esportazioni biellesi sfiora la quota di 500 milioni di euro, registrando un incremento pari all’8% rispetto al corrispondente periodo 2017, mentre quello delle esportazioni della provincia di Vercelli supera il valore di 565 milioni di euro, segnando un aumento pari al 10,6%. I dati devono essere letti in un contesto generale che ha visto l'export crescere a tutti i livelli territoriali: nazionale (+3,3%), di ripartizione territoriale (Italia nord-occidentale media 5,3%) e regionale, con il Piemonte che ha ottenuto un incremento dell’1,2%, registrando una più modesta performance tra le principali regioni esportatrici, complice il pesante calo della realtà torinese, penalizzata dall’andamento dei mezzi di trasporto.

Un primo trimestre positivo
«Le nostre due province, anche in questo primo trimestre dell’anno, hanno proseguito nella positiva dinamica delle vendite sui mercati esteri, collocandosi al di sopra della media nazionale e regionale - dichiara Alessandro Ciccioni, Presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli - Dobbiamo anche tener presente che i dati vengono confrontati con il corrispondente periodo del 2017, un anno particolarmente positivo per le esportazioni locali. L’eccellenza e la qualità produttiva del nostro tessuto imprenditoriale sono le formule vincenti in chiave competitiva internazionale. Aprirsi ai mercati esteri è ormai divenuto un fattore imprescindibile per le imprese. Bisogna essere consapevoli di come le dinamiche economiche possono essere influenzate da molteplici fattori di possibile instabilità a livello internazionale. In questo contesto diventa un dovere per tutte le istituzioni il sostegno e l’accompagnamento all’internazionalizzazione delle nostre aziende».

La manifattura al primo posto
Le attività manifatturiere, che segnano nel complesso un aumento del 7,4% costituiscono la componente quasi esclusiva dell'export provinciale. Registrano un incremento di assoluta rilevanza gli articoli di abbigliamento (+25,8%), le bevande (+20,3%, dato quest'ultimo da leggere comunque in relazione ai bassi valori assoluti, al pari del comparto alimentare), le altre attività manifatturiere (+11,3%). Più contenuta la dinamica per i prodotti tessili (+3,3%) che rappresentano il principale settore (con una quota pari al 55,9% del totale export provinciale). Leggermente in calo la meccanica (-3%). Bene anche il settore dell'agricoltura (+17,1%), che in termini assoluti ha però residua incidenza sulla quota totale. In crescita il comparto degli altri prodotti, che segna un incremento dell’81,3%.

I mercati di destinazione
Per quanto concerne i mercati di sbocco, l'Unione Europea si conferma la destinazione principale delle esportazioni biellesi, assorbendo il 58,7% delle vendite all’estero. Sono in crescita le vendite verso tutti i Paesi continentali più rappresentativi per l'export biellese, seppure con diverse incidenze: tra quelli che rivestono il maggior peso, registriamo le dinamiche in positivo verso la Germania (+10,1%) e il Regno Unito (+7,5%); più contenuto l’aumento delle esportazioni verso la Francia (+1,8%). Positivo l'andamento verso la Romania (+3,7%), la Spagna (+5,5%) e il Belgio (+7%). Ribadendo come i dati siano parziali e riferiti al primo trimestre, si segnala l’impennata verso la Polonia (+38,9%), a cui si contrappone la frenata verso l’Austria (-29,7%). In totale, l’export biellese diretto verso i paesi dell’area comunitaria ha ottenuto un risultato positivo pari a +4,8%. Nei mercati extra UE si registra un aumento complessivo del 13,1%, con dinamiche delle vendite non univoche. Sorprende il balzo in avanti dell’export verso la Svizzera (+140,6%), continua il trend positivo con la Cina (+4,3%), mentre rallentano le dinamiche verso alcuni Paesi come Hong Kong (-10,8%) e Corea del Sud (-19,7%).