19 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Teatro

Vigliano, l'Erios va «In viaggio con Shakespeare»

Venerdì 22 giugno, un viaggio attraverso le opere, la storia di un attore. Regia di Renato Iannì

BIELLA - Venerdì 22 giugno, alle 21, il Teatro Erios di Vigliano ospiterà una stravagante, intensa, divertente, poetica lezione di teatro a casa di Shakespeare. «In viaggio con Shakespeare», prodotto dal Laboratorio ScenAperta e dal Teatro Stabile di Biella in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Vigliano Biellese, coniuga storia del teatro, cura per la poesia scenica e irruenza comica.

La storia
È un affascinante viaggio nel teatro, in cui le opere diventano spunto per affrontare in modo critico le tecniche dell’attore che trova in Shakespeare la sua guida, ma anche per creare atmosfere in cui domina l’intimità e la coralità, il comico e il tragico, attraverso una collana di perle teatrali, da «Amleto» a «Sogno di una notte di mezza state», da «La bisbetica domata» a «Romeo e Giulietta», da «Macbeth» al «Il mercante di Venezia», dal «Re Lear» a «Riccardo III». La regia di Renato Iannì li ha rielaborati, affidandoli a scene in cui dominano i corpi umani, dove le immagini shakespeariane si incontrano fra loro, creando suggestive e pittoresche azioni sceniche.

Gli interpreti
Ne saranno interpreti gli attori di ScenAperta e del Teatro Stabile di Biella: Linda Angeli, Marina Antoniotti, Stefano Bellini, Maurizio De Toffoli, Susanna Guerrini, Francesca Labarile, Elisabetta Martano, Lorenzo Monteleone, Elena Paganelli, Miriam Politi, Stefano Polletta e Gabriele Zerbola, con la partecipazione di Stefania Vannucci e Emanuele Leone de L’Arabesque.

Uno spirito libero
Il drammaturgo inglese era attore più che scrittore dei suoi spettacoli, di cui gli interessava la messa in scena più che il testo in sé. Gli spettacoli, inoltre, erano a rischio, in un’epoca in cui dominava la censura, tra morale politica ed etica religiosa: alle donne era proibito fare le attrici e i loro ruoli erano affidati ai maschi più giovani; il linguaggio non doveva essere immorale, e l’immoralità aveva limiti confusi; la politica reale non poteva innestarsi negli spettacoli, perché la critica al potere portava al patibolo. «Shakespeare – afferma Iannì – è, però, uno spirito libero e supera i confini della censura per approdare alla realtà più vera». Lo spettacolo non si limita a presentare il meglio del drammaturgo inglese: racconta la storia di un attore; della sua esperienza scenica; delle sua vita colma di successi e delusioni; di un mondo intimo, che esplode in scena in nome della più dirompente teatralità. Testi di William Shakespeare e Renato Iannì, musiche di Astor Piazzolla, adattamento e regia di Renato Iannì. Ingresso 15 euro – ridotto 10 euro fino ai 18 anni