19 maggio 2024
Aggiornato 19:00
Innovazione

Blockchain, interesse per il secondo incontro di «Sfidiamo il Futuro»

L'iniziativa del Gruppo Giovani Imprenditori a Palazzo Gromo Losa ha riscosso un discreto successo. Francesco Ferraris: «Primo esperimento riuscito»

BIELLA - Sì è conclusa con una buona partecipazione e grande interesse «Sfidiamo il Futuro», l'iniziativa del Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriale organizzata a Palazzo Gromo Losa al Piazzo con l'obiettivo di fare cultura dell'innovazione  digitale, in particolare approfondendo i temi dell'intelligenza artificiale e della blockchain in due serate dedicate agli imprenditori e non solo.

Cos'è la blockchain
«La blockchain è ricetta di tecnologie di crittografia e trasmissione di rete dati distribuite, teoria dei giochi e incentivi economici per permettere lo scambio di valore digitale direttamente da persona a persona senza un intermediario» ha spiegato Marco Coda, Cryptocurrency specialist del Gruppo Sella, all’incontro di Sfidiamo il Futuro, organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese, giovedì a Biella. «Esistono soluzioni di blockchain pubbliche, come  quelle più note delle criptocurrency,  che sono network accessibili a tutti, e esistono  Distributed Ledger Technlogy private, network chiusi di attori, i cui partecipanti sono definiti e condividono regole concordate senza incentivi economici – ha aggiunto Coda -. L’utilizzo della blockchain ha due funzioni: il trasferimento di valore digitale o la notarizzazione dei dati. In molti casi non c’è un rischio di disintermediazione di attori, ma un’opportunità per nuovi ruoli, come ad esempio attraverso piattaforme che certificano i dati che provengono dai gestionali aziendali real-time per agevolare l’erogazione del credito alle aziende, attraverso nuovi modelli di supply chain finance».

Blockchain per i viaggi
A fornire esempi concreti dell’applicazione della blockchain per le imprese sono stati gli altri relatori della serata, nel dibattito moderato dalla giornalista del Corriere della Sera Giulia Cimpanelli. Francesca Benati, ad Amadeus Italia, ha evidenziato le possibilità di applicazione nel settore dei viaggi: «Il tracciamento dei bagagli attraverso la blockchain, che è una transazione immutabile e incorruttibile, genererebbe un grande miglioramento in termini di efficienza e riduzione dei costi: basti pensare che, in media, le grandi compagnie aeree internazionali spendono più di due miliardi di dollari l’anno per la perdita dei bagagli. Un altro interessante campo di applicazione la verifica dalla identità nei viaggi: dai controlli di sicurezza check-in, al gate, al duty free, all’albergo… grazie alla blockchain si potrebbero organizzare tutti i dati e rendere il passaggio più sicuro e agevole».

Blockchain e agricoltura
Massimo Morbiato, fondatore e ad Ez Lab, ha parlato della sua attività per valorizzare le filiere attraverso applicazioni da loro sviluppate come Agriopendata: «Tracciabilità all’origine, etica, sostenibilità: noi certifichiamo questi dati attraverso la blockchain. Abbiamo sviluppato  e abbiamo sviluppato il primo progetto al mondo sulla tracciabilità della filiera del vino e ora stiamo avviando un nuovo progetto per lo champagne. Visto che i documenti validati con la blockchain sono immutabili, quando si utilizza questo strumento si mette in gioco la propria reputazione e, soprattutto, si promuove in modo forte e trasparente tutto ciò che sta dietro un prodotto, la sua storia, le sue origini».

Fare cultura anche ai non addetti ai lavori
«Per valutare l'opportunità di adozione di una tecnologia emergente come blockchain – ha aggiunto Aurelio Ravarini, Docente della Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC - Università Cattaneo - è fondamentale prima di tutto riuscire ad acquisire una conoscenza di base, dell'architettura di quella tecnologia. e' pertanto essenziale, fare cultura, anche fra chi non ha competenze informatiche specializzate, evitando facili entusiasmi. Agli imprenditori, prima di scegliere una "soluzione blockchain" per la propria azienda, raccomando sempre di porsi una domanda: qual è il problema da risolvere? Cosa mi serve davvero? Gli strumenti giusti dipendono dalla risposta che solo l’esperto dell’azienda può valutare».

Un esperimento riuscito
«Grazie a tutti voi che avete voluto partecipare a 'Sfidiamo il Futuro' – conclude Francesco Ferraris, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese –, un esperimento che crediamo riuscito con l’obiettivo di fare cultura in modo trasversale sugli aspetti più interessanti dell’economia digitale, con una speciale attenzione alle opportunità di sviluppo dal punto di vista delle imprese. La nostra intenzione è quindi quella di immaginare un nuovo capitolo di 'Sfidiamo il futuro' che possa mettere a fuoco altre frontiere dell'innovazione in un'ottica strategica per le imprese».