29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Moda

Ermenegildo Zegna acquisisce il marchio americano Thom Browne

Un brand giovane e stravagante mancava nella scuderia del gruppo biellese che, reduce dai successi del 2017, era in cerca di freschezza e originalità

BIELLA - Il Gruppo Zegna ha acquisito l’85% dell'azienda statunitense Thom Browne Inc. da Sandbridge Capital, fondo che vanta partecipazioni in altre note realtà del fashion, tra cui anche Karl Lagerfeld, Farfetch e Rossignol. Il restante 15% del brand lanciato a New York nel 2001, che ha chiuso il 2017 in crescita del 25% a 125 milioni di euro, rimarrà di proprietà del fondatore stesso, Thom Browne, che manterrà anche l'incarico di Direttore Creativo, affiancato da Rodrigo Bazan, in qualità di Ceo. L'intera società è stata valutata circa mezzo miliardo di dollari.

Una sinergia su più fronti
Il Gruppo biellese potrà dare una grande mano a Thom Browne: nell'immediato ci saranno le forniture di tessuti, il supporto nella produzione ma anche l'accelerazione dello sviluppo del suo network retail grazie alla presenza di Zegna a livello mondiale. Dal canto suo il designer americano si dichiara orgoglioso ed entusiasta e certo che il binomio artigianalità e qualità di Ermenegildo Zegna non possa che giovare al suo business.

Un'acquisizione fortemente voluta
il Gruppo Zegna ha chiuso il 2017 con vendite per 1,183 miliardi di euro, un utile netto a 32,8 milioni di euro e un Ebitda pari a 142 milioni di euro. Nel periodo è migliorata anche la sua posizione finanziaria, passata da 233 a 316 milioni. Da tempo l'azienda biellese cercava di acquisire un marchio noto a livello globale che fosse connesso con le generazioni più giovani. A sottolineare il desiderio dell’azienda italiana di trovare assolutamente e in fretta un accordo, Zegna pagherà una somma pari a oltre 3 volte le vendite annue di Thom Browne.

Lo stilista e la sua azienda
Sembra inoltre che la transazione renderà Thom Browne un uomo ricco: lo stilista ha iniziato come sarto stravagante in un piccolo studio nel Meatpacking District producendo uniformi per studenti di scuola riservate a una piccola élite; in seguito ha saputo sviluppare la sua casa di moda facendola diventare uno dei marchi americani più influenti e con un fiorente business, riuscendo anche a proporre sfilate di qualità sartoriale, acclamate dalla critica per il loro gusto teatrale., Il CFDA (Council of Fashion Designers of America) lo ha nominato stilista maschile dell’anno sia nel 2006 che nel 2013. Durante la leadership del CEO Rodrigo Bazan, la rete retail di Thom Browne è cresciuta fino ad annoverare 30 negozi nel mondo; in più, un accordo strategico con Farfetch fornisce la tecnologia per gestire il sito web del marchio, e il suo negozio digitale del futuro. Attualmente, l'attività di Browne è per due terzi nella moda maschile e un terzo in quella femminile, ma i capi dedicati alle donne godono di una crescita significativa del 30% ogni stagione.