19 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Sociale

Centro aiuto alla vita da dieci anni a Palazzo Gromo Losa

Era infatti il 30 Maggio 2009 quando, alla presenza entusiasta e commossa di operatori e utenti del Centro, veniva tagliato il nastro del nuovo accogliente complesso di camere e servizi dedicato alle mamme in difficoltà

BIELLA - Sociale e cultura: un mix peculiare ha caratterizzato sin dalle origini la nascita di Palazzo Gromo Losa che in questi giorni festeggia i 10 anni di presenza della Casa di accoglienza del Centro aiuto alla vita di Biella nei locali ristrutturati a tale scopo grazie alla collaborazione tra il centro e la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, proprietaria dell’immobile.

Era infatti il 30 Maggio 2009 quando, alla presenza entusiasta e commossa di operatori e utenti del Centro, tra cui molti bambini per i quali quella sarebbe presto diventata la loro nuova casa, veniva tagliato il nastro del nuovo accogliente complesso di camere e servizi dedicato alle mamme in difficoltà.

«Casa 2000 accoglienza con il cuore» il nome scelto per questo presidio di civiltà che negli anni ha operato per garantire alle donne e ai loro bimbi diritti basilari e un contesto sereno e accogliente in uno dei luoghi più belli del Biellese.

«Ritengo che la scelta della Fondazione di collocare un servizio sociale di questa importanza in un luogo destinato alla cultura come Palazzo Gromo Losa sia stata più che lungimirante – dichiara il Presidente Franco Ferraris – bellezza e armonia dei locali uniti al giardino del Palazzo e a quello dedicato ai più piccoli  contribuiscono a donare infatti a queste famiglie quella tranquillità necessaria a risanare ferite e difficoltà, indirizzandole verso nuovi inizi».

La vocazione sociale di Palazzo Gromo Losa del resto era inscritta nel dna del bene, acquisito dalla Fondazione dalle Suore Rosminiane con il preciso impegno a non snaturarne la funzione.

«Il nostro grazie  va alla Fondazione e alla sensibilità dell’allora Presidente Avvocato Luigi Squillario, cui va tutta la nostra gratitudine – spiega la responsabile dalla struttura Loredana Garreffa – grazie a lui è avvenuto il trasferimento della Comunità da Oropa a Biella. Oggi questa visione lungimirante che ci ha permesso di operare in modo più efficace per individuare e accogliere le fragilità e favorire i ricollocamenti lavorativi delle mamme è portata avanti egregiamente dal Presidente Ferraris ».

 Il Centro d’Aiuto alla Vita opera infatti dal 1983 a favore della maternità e della vita nascente, sostenendo e promuovendo una vera e propria cultura della vita e per la vita sin dal suo concepimento. In quest’ottica la Casa si pone come un vero e proprio strumento di accoglienza e sostegno concreto per le gestanti e le mamme che vivono un periodo di difficoltà a causa della loro gravidanza : solitudine, deprivazioni socio-economiche, abbandono, maltrattamenti sono le cause principali di sofferenza per le donne ed i bimbi che giungono qui.

Dal 2001,anno della sua nascita, al 2009 l’attività della Casa si svolse ad Oropa, presso il Padiglione Sant’Anna messo a disposizione dall’Amministrazione del Santuario. Dal 30 Maggio 2009, con l’inaugurazione della nuova sede al Piazzo, la struttura ha beneficiato della collocazione in un contesto più adatto a persone fragili, che necessitano di un luogo sicuro ed accogliente per ripensare con la maggiore serenità possibile alla propria vita ed alla relazione col proprio figlio.  La vicinanza al centro città ed a tutti i principali servizi (scuole, asili, luoghi d’aggregazione, servizi socio sanitari, servizi per la formazione e centro d’impiego) migliora la fruibilità della struttura e la possibilità di operare in rete con tutti gli operatori presenti sul territorio.

Per raggiungere i propri obiettivi l’equipe di lavoro collabora con Servizi sociali, Forze dell’Ordine, Caritas ed altre realtà del Volontariato, reti famigliari, il Consultorio, ecc.

 Anche Servizi sociali esterni al Biellese ed al Piemonte hanno, negli ultimi anni, mostrato di apprezzare molto la nuova ubicazione ed il servizio offerto dalla Casa d’accoglienza.

Il lavoro quotidiano viene seguito da una Responsabile, che coordina l’equipe, composta da educatrici professionali, che turnano nelle 24 ore, 365 giorni all’anno, oltre ad un numero variabile di volontari. Le mamme vengono accompagnate passo passo alla riscoperta della propria identità e dignità al fine d’instaurare la miglior relazione possibile col loro figlio e, per quanto possibile, aiutate a reinserirsi autonomamente nel

tessuto sociale o nella famiglia d’origine. Ciò  è reso possibile anche grazie alla struttura di semiautonomia «Casa Letizia» aperta nel 2011: si tratta d’un gruppo di tre minialloggi siti all’ultimo piano dello stabile della Casa che accoglie donne che, coi loro figli, hanno terminato il primo tratto di percorso presso la Comunità sottostante, ma che necessitano ancora d’un accompagnamento per consolidare le loro risorse e conquistare la piena autonomia .

Dagli inizi ad oggi le mamme accolte sono state ben 116, con 127 bimbi. Nel solo 2018 la Casa ha ospitato 10 mamme ed 11 bimbi, di cui una nata al Piazzo.

Fondamentale per la realizzazione del progetto, oltre all’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella è stata la rete di molti benefattori e sostenitori che vi hanno creduto sin dall’inizio: il Comune di Biella col quale, nel mandato dell’Assessore Flavio Como, il CAV ha aperto una seconda accoglienza; la Banca SIMEtica,l’Associazione Femmes d’Europe grazie alla sig.a Nicoletta Susta, la Fondazione Orfanotrofio Ravetti, il Rotary Club di Biella, il Kiwanis Club Victimula Pagus, il progettista ing. prof. Andrea Rondi, e la sig.a Itala Guolla che ha lasciato in eredità metà del suo patrimonio.