19 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Camera di Commercio di Biella

Primo semestre 2019, vendite all'estero in calo del -3,9% nel Biellese

Il Presidente Ciccioni: «Oltre che il confronto con un 2018 record dobbiamo evidenziare il contesto generale internazionale di questo primo semestre»

Primo semestre 2019, vendite all'estero in calo del -3,9% nel Biellese
Primo semestre 2019, vendite all'estero in calo del -3,9% nel Biellese Foto: Pixabay

Nel primo semestre 2019 il valore delle esportazioni biellesi ha superato la quota di 988 milioni di euro, registrando però un calo del -3,9% rispetto al corrispondente periodo del 2018, mentre quello delle esportazioni della provincia di Vercelli è risultato superiore ai 1.302 milioni di euro, segnando un aumento pari al +10,5%, il dato più alto a livello regionale.

La performance registrata a livello delle due province si inserisce in un contesto generale che ha visto dinamiche diverse a livello territoriale. A fronte di una media nazionale positiva attestata al +2,7% assistiamo ad un generale calo dell’area nord occidentale del Paese che ha segnato -1,1%, nel cui ambito il Piemonte ha registrato una maggiore contrazione pari a -2,5%.

«I dati sulle esportazioni vengono sempre confrontati con il periodo corrispondente dell’anno prima, il 2018 che ha rappresentato il punto più alto per l’export provinciale. Certamente, almeno per il Biellese, la spinta si è affievolita, ma stiamo ragionando su valori assoluti comunque non troppo distanti tra loro e dove il settore tessile, che rappresenta oltre il 60% delle esportazioni, è in sostanziale tenuta. D’altro canto il risultato davvero eclatante per Vercelli non deve nascondere le differenze registrate tra i diversi comparti, alcuni con il segno meno, come evidenziano le tabelle pubblicate. Oltre che il confronto con un 2018 record dobbiamo evidenziare il contesto generale internazionale di questo primo semestre: le svolte protezionistiche, la minaccia della guerra dei dazi, i rallentamenti delle economie nei Paesi come Cina, Germania e gli stessi USA che sono il motore di traino negli scambi. L’export è la componente che ha garantito la sopravvivenza negli anni della crisi, ma è evidente che dobbiamo coglierne pienamente il ruolo di «opportunità competitiva» sia come istituzioni che come imprese, allargando l’orizzonte oltre i confini UE, come i dati sembrano suggerire» dichiara Alessandro Ciccioni, Presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli.

Biella

Le attività manifatturiere, che segnano nel complesso un calo del -3,7% costituiscono la componente quasi esclusiva dell'export provinciale. Registrano un incremento di assoluta rilevanza gli alimentari (+43,1%), un dato da leggere comunque in relazione ai bassi valori assoluti. Tenuta sostanziale per i prodotti tessili che rappresentano il principale settore (con una quota pari al 61,3% del totale export provinciale) e nel cui ambito occorre sottolineare il segno positivo dei filati (+4,4%) e il calo piuttosto marcato degli altri prodotti tessili (-13,6%). Dando uno sguardo ai settori con i valori assoluti più di rilievo, sono in flessione gli articoli di abbigliamento (-9,3%), le altre attività manifatturiere (-10,0%) e la meccanica (-5,7%).

Per quanto concerne i mercati di sbocco, l'Unione Europea, assorbendo il 53,5% delle vendite all’estero, si conferma la destinazione principale dell’export biellese, anche se nel corso di questo primo trimestre è stato registrato un calo del -7,9% delle esportazioni in ambito UE.

Sono proprio le vendite verso alcuni dei Paesi continentali più rappresentativi per l'export biellese a destare qualche preoccupazione per le loro dinamiche meno incisive, frequentemente caratterizzate dal segno negativo. Per i primi due mercati di sbocco, Germania e Francia, si registra rispettivamente un calo del -12,2% e una crescita incoraggiante del +7,5%; marcata la battuta di arresto verso il Regno Unito, con una diminuzione del -9,6%.

Nei mercati extra UE si registra un aumento complessivo del +1,3%, con dinamiche delle vendite non univoche. In calo del -12,0% le esportazioni verso la Svizzera, che si conferma comunque il secondo mercato di destinazione. Cresce l’export verso la Cina (+7,8%) e verso il Giappone (+37,0%), mentre frenano le esportazioni verso alcuni Paesi come Hong Kong (-12,1%) e in misura minore verso gli Stati Uniti (-2,1%).

Vercelli

Nel complesso il dato è di rilievo (+10,5%), specie considerando le medie regionali e nazionali ed il fatto che il confronto è con un periodo riferito al 2018, anno record per l’export.

Anche per la provincia di Vercelli è il settore manifatturiero a coprire quasi in esclusiva la quota dell'export provinciale, segnando nel complesso un aumento del +11,3% dei volumi di vendite all'estero. Il tessile abbigliamento registra un +12,9%, in questo settore però è il solo comparto degli articoli di abbigliamento, il più importante in termini di valori assoluti, a trainare la crescita confermando il buon periodo, registrando un incremento pari a +25,6%, mentre il segno meno caratterizza la dinamica per i prodotti tessili (-15,9%).

Nel variegato settore dell'industria metalmeccanica compaiono segni meno in tutti i comparti, con il calo ad esempio (tra i comparti con un minimo peso in termini assoluti) dei mezzi di trasporto (-12,8%). Nell’ambito del settore registriamo la buona performance del comparto dei macchinari ed apparecchi n.c.a. (+12,9%), che segna anche il valore assoluto più alto.

Si registrano aumenti per il settore alimentare (+13,1%), mentre è sostenuta la dinamica degli articoli farmaceutici (+26,3%).

Il bacino dell’UE 28 si conferma la destinazione principale delle esportazioni vercellesi, coprendo il 56,1% delle vendite all’estero. Considerando i paesi che assorbono le quote più significative dell’export provinciale, risultano positive le esportazioni verso la Francia (+8,3%), il Regno Unito (+27,3%) e l’Austria (+53,2%), in tenuta quelle verso Germania e la Spagna (+0,6% per entrambe). Nel complesso l'area comunitaria ha registrato un dato globale di aumento dell'export pari a +9,1%.

Ancora più dinamico l'export nei mercati extra UE che ha registrato un aumento pari al +12,3%, influenzato dalla forte espansione verso gli Stati Uniti (+39,3%) e la Cina (+8,3%), mentre in questo primo semestre tra i mercati con una certa importanza registriamo una contrazione delle esportazioni verso Giappone e Svizzera.