18 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Arte

Giuseppe Biasi: la storia biellese del massimo esponente della pittura sarda

Andrea Cavallo racconta come la storia dell'artista abbia tragicamente incontrato quella di Biella ma soprattutto il valore prima artistico e poi economico delle sue opere

BIELLA - 20 maggio 1945. Primo pomeriggio di un giorno festivo. La guerra è finita da quasi un mese e la calma nel piccolo paese di Andorno, viene interrotta dal rombare di un autocarro. Sul cassone scoperto una trentina di persone, molti uomini di tutte le età ed alcune donne. Sono prigionieri fascisti, o presunti tali, prelevati in barba a tutte le leggi dal carcere cittadino del piazzo per essere condotti al comando partigiano di Andorno, a Villa Billia, ora Casa del Sorriso.
Il camion arriva a tutta velocità nella piazza del paese e imbocca la ripida salita che conduce alla villa ma, dopo pochi metri si ferma per il carico eccessivo, ed i partigiani di scorta fanno scendere i prigionieri per proseguire a piedi.
Nella piazza sono presenti molte persone ad osservare la scena, ed alcune cominciano ad inveire nei confronti dei prigionieri, gli animi si scaldano, si eccitano l'un l'altro, le donne incitano gli uomini ad intervenire. L'ultimo a scendere è un uomo anziano, malfermo sulle gambe, provato dalle percosse subite in prigionia; porta un impermeabile chiaro, ed è aiutato da due donne, due ausiliarie in divisa che lo aiutano a sorreggersi. Un uomo si stacca dal gruppo, lo afferra e lo tira giù a forza dal camion poi si sfila la cintura e comincia a pestarlo brutalmente. L'anziano cade a terra, barcolla, cerca di rialzarsi per raggiungere il gruppo che nel frattempo si allontana, ma l'uomo continua a cinghiarlo senza pietà, istigato dalla folla. I partigiani di scorta temono un linciaggio generale e guidano il gruppo su per la salita. Il vecchio rimane esanime a terra, all'inizio della salita, immobile. Così moriva Giuseppe Biasi, maggiore pittore sardo del '900, tra i precursori della secessione italiana, illustratore delle maggiori testate letterarie, autore di quadri poetici e di scene in costume incantate, di ritratti dalla grande profondità psicologica ed etnografica, di opere litografiche che hanno fatto scuola.